Chiesa di San Giorgio
La chiesa è una delle strutture romaniche meglio conservate, insieme al Duomo Vecchio di cui è coeva ed è di tradizioni antichissime: si ritiene, infatti, che il primo nucleo risalga alla metà dell’VIII secolo.
Alcuni confratelli di San Francesco d’Assisi, con lui di passaggio da Brescia al ritorno dalla Siria, trovarono ospitalità nella nostra città (1219) e più precisamente in questa chiesa.
Modificata nel corso dei secoli e quasi totalmente ricostruita nel 1639, si presenta con una bianca facciata che s’innalza sopra la scalinata marmorea a due rampe convergenti del XVIII secolo.
Del periodo romanico è rimasta solo la zona absidale, con la più ampia abside centrale, spartita da lesene e decorata con archetti a pieno centro in cotto.
Nella muratura si aprono tre monofore con ghiera a lunetta in cui nei recenti restauri è stato rinvenuto un frammento ad affresco di epoca romanica; le absidiole laterali hanno un’apertura rettangolare. Al di sopra dell’abside meridionale si erge il campanile, la cui muratura originaria è di epoca romanica.
L’edificio è rettangolare anche se non perfettamente simmetrico, è privo di transetto ed è suddiviso in tre navate da quattro pilastri che sorreggono archi a tutto sesto. La forma dei pilastri è alternativamente a sezione rotonda e quadrata. Sulla sinistra si aprono tre cappelle, sormontate da altrettante cupole con lanterna (1639).
Le pareti in medolo conservano ancora le aperture medievali formate da strette monofore leggermente strombate, oggi in parte occultate dalla costruzione delle volte. Alla parete sinistra del presbiterio risalta l’organo ed alla destra la cantoria. La volta seicentesca ospita un ciclo di affreschi ispirati all’Apocalisse.
Porzioni di affreschi di varie epoche affiorano dalle pareti e sono databili tra il XV ed il XVII secolo. Le cappelle laterali, ormai spogliate dei dipinti che le abbellivano, erano dedicate alle anime purganti (dedicazione legata alla sepoltura dei giustiziati), ai santi Francesco di Sales e Caterina raffigurati tra la Madonna e Gesù Bambino; la terza ospitava dipinti di S. Carlo di Antonio Gandino, un Cristo deposto di Francesco Savanni e una Giuditta ed Oloferne; nella chiesa figuravano molti altri dipinti di Giovita Bresciano, Pompeo Ghitti, Gian Battista Pittoni, Domenico Caretti, Antonio Dusi e Pietro Scalvini. Molte opere del patrimonio artistico della chiesa furono trasferite nei primi anni ‘80 presso il vicino Museo Diocesano.
Nel ‘700 la chiesa divenne sede della Compagnia di S.Maria della Misericordia, istituita con lo scopo di assistere i carcerati condannati a morte che qui venivano sepolti: il lato nord dell’edificio è occupato da tre stanze di sepoltura dove venivano gettati i corpi delle vittime delle esecuzioni capitali.
Dopo un lungo periodo di abbandono e diversi anni di lavori di restauro, S.Giorgio è stata recentemente restituita alla città ed è oggi sede di convegni. I primi lavori di ristrutturazione della chiesa romanica sono stati avviati negli anni ’80. L’opera di restauro è stata particolarmente complessa per le pessime condizioni in cui versava l’edificio dovute alle ingenti infiltrazioni d’acqua; visto il grave deperimento della struttura, degli affreschi e delle decorazioni, si sono resi necessari interventi radicali e metodologie d’avanguardia.